I tre lungometraggi meriterebbero ciascuno una recensione singola in quanto, anche se si tratta di una trilogia, il primo film ha un regista e il secondo un altro, oltre al fatto che sia i produttori che il team cambiano ad ogni pellicola (rimangono solo gli attori).
La storia narra di cinque fazioni in una Chicago post apocalittica e distopica (a mo’ di Hunger Games); ogni fazione si distingue dalle altre per le capacità innate di ogni soggetto, ovvero: i Candidi (onesti, non mentono) gli Eruditi (molto intelligenti ma cinici), gli Abneganti (altruisti), gli Intrepidi (coraggiosi) ed i Pacifisti (sereni). Tuttavia esiste un altro gruppo di persone che vivono ai margini della società (gli Esclusi), poichè non sono riuscite durante l’iniziazione a trovare accasamento in una delle cinque caste e che quindi conducono una vita da mendicanti; abitano nei sobborghi della città nella più totale povertà e hanno rapporti solo con gli Abneganti, 
che gli danno il cibo prodotto dai Pacifici e avanzato una volta che l’hanno già distribuito fra le cinque fazioni.
In questo clima in cui tutti credono che Chicago sia l’ultima città “viva” della Terra compare la nostra eroina Beatrice “Tris” Prior che nasce Abnegante, ma diviene Intrepida (sono anche militari), salvo poi scoprire che essa è una Divergente, cioè una sorta di imprecisato individuo che può essere collocato benissimo in ognuna delle cinque casate. Tris durante l’addestramento scopre l’amore per Tobias “Quattro” Eaton, un Divergente anche esso. Da lì partirà una guerra per sovvertire il sistema che porta al secondo film dove viene smascherato che è tutto un esperimento.
Nell’ultima pellicola i nostri eroi escono dalla zona di Chicago per vedere cosa vi è oltre la barricata, scoprendo così che tutto il mondo non si ferma alla sola “Chicago” e che, anzi, essa è un esperimento per trovare la persona con il DNA non rotto o difettoso. Si scopre quindi che unendo vari DNA guasti si ottiene alla fine un individuo con DNA puro. Ma cosa aveva fatto rompere questo DNA? Ovviamente l’uomo, che, in passato, iniziò a modificare geneticamente i figli alla ricerca della perfezione: chi li voleva buoni (Pacifici), chi colti (Eruditi), chi coraggiosi (Intrepidi), ma cosi facendo si è persa l’umanità e nacquero le guerre giungendo quasi alla distruzione del mondo.
Alla fine Tris torna nella sua Chicago capendo che quella è casa sua e li bisognava lavorare per una vita migliore e per donare un futuro all’umanità.
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I film sono tutti ad altissimo budget, ma risentono in modo massiccio del cambio di regia/team: il primo capitolo, avendo un senso specifico, è e rimane il migliore della triologia; il secondo scorre normalmente senza dare nè togliere nulla; il terzo è un semi-disastro perché vorrebbe dare “un’accelerazione alla storia”, ma in realtà crea solo confusione. Infatti ingarbugliando la trama e facendo seguire al film troppe storie contemporaneamente si ottengono in conclusione tante domande, ma ben poche risposte. La trama risente inevitabilmente dei nuovi produttori che non sembrano nè aver letto i libri nè guardato la trasposizione cinematografica precedente. Rimane tuttavia una triologia con un livello di effetti speciali molto elevato.
Le speranze sono tutte riposte nell’ultimo film, che possa dare un senso alla suddivisione di trama di Allegiant (terzo film) e una conclusione degna a questa cine-storia che dura ormai da 5 anni.
Angel
