Il sangue nel cinema horror e non solo…. Ecco alcune curiosità!

Spettatori facilmente impressionabili a parte, chiunque si accinge a guardare una pellicola dove sono presenti spargimenti di sangue, che sia horror o meno, non può rimanere indifferente a quel trucco speciale. Chi poi ha un occhio critico probabilmente noterà e contesterà il colore (magari poco realistico) o la consistenza (magari poco credibile).

Curiosità sul sangue nel cinema

Quando si realizzano scene sanguinolente i tipi di sangue finto vengono selezionati in base alla luce, alla resistenza all’umidità, al fatto che si tratti di sangue arterioso (più chiaro) o venoso (più scuro) e allo stile del regista.

Per esempio Quentin Tarantino non voleva assolutamente “il sangue dei film horror” e in Kill Bill vol.1 utilizzò quasi 1800 litri di sangue finto di tre tipi diversi per colore e consistenza. Il tipo di sangue cambiava a seconda che si stessero omaggiando film di arti marziali, di samurai o gli spaghetti-western.

Sangue a gogo in Kill Bill vol. 1 (2003)

Nei film in bianco e nero il problema non si poneva; basti pensare che veniva utilizzato lo sciroppo di cioccolato che permetteva di rendere al meglio il contrasto tra bianco e nero. Questa tecnica fu utilizzata per tantissimi anni, ma cambiò la modalità di utilizzo: per esempio in Psycho di Alfred Hitchock venne usata la bottiglia di plastica a pressione della Shasta. Secondo il supervisore al trucco del film, Jack Barron, essa era più comoda per creare l’effetto del sangue vero.

Sciroppo di cioccolato in Psycho (1960)

Sugli schermi schizza il Kensington Gore!

Col tempo vennero sperimentate nuove ricette. Lo sciroppo di cioccolato, essendo tendente al viola e molto denso, non era più adatto nelle pellicole a colore. Fu allora che comparve il celebre Kensington Gore, ovvero sciroppo di mais e colore alimentare rosso. Questa ricetta fu sperimentata da un farmacista inglese in pensione, John Tinegate, tra gli anni ’60 e ’70 ed è la più economica per produrre sangue finto.
Diverse migliaia di litri di Kensington Gore si trovano in Shining di Kubrick nella scena del fiume di sangue che esce dalla porta dell’ascensore:

L’evoluzione del sangue finto continua…

Il sangue nel cinema ha subito varie evoluzioni, ma la vera rivoluzione “sanguinolenta” arriva con il truccatore statunitense Dick Smith che lavorò per film come Il Padrino (1972), L’esorcista (1973) e Taxi Driver (1976). La sua ricetta è quella più efficace e viene insegnata ancora oggi nei workshop di trucco ed effetti speciali. Cosa fece di così straordinario? Aggiunse allo sciroppo di mais e al colorante alimentare il metilparaben e la soluzione Kodak Photo-Flo. Il primo serviva da conservante nelle scene più lunghe, l’altro era un liquido velenoso usato nello sviluppo fotografico, per assicurare che il sangue scorresse sulla pelle e bagnasse i tessuti.

Il sangue che ne uscì fu talmente realistico che l’organizzazione americana dei produttori cinematografici (MPAA) minacciò di vietare Taxi Driver di Martin Scorsese ai minori di 17 anni dando il rating X per la sequenza finale della sparatoria.

Sempre per quella scena la Columbia Pictures disse di ritoccarla per ottenere il rating R (cioè vietato ai minori di 17 anni non accompagnati dai genitori). La soluzione di Scorsese fu quella di desaturare il colore fino a che divenne di una tonalità seppia, tendente al marrone. Addirittura quel sangue secondo Scorsese era ancora più inquietante dell’originale, ma la MPAA diede comunque il rating R.

Celebre scena di Taxi Driver (1976)

Per quanto riguarda le scene con sanguinamento dalla bocca occorre ovviamente il sangue commestibile. Le ricette più usate prevedono sangue al cioccolato o al burro di arachidi.

Nelle sequenze in cui il sangue viene sputato gli attori utilizzano un tubo di ottone con diverse curve che si aggancia alla bocca e resta nascosto dalla telecamera.
Il sangue finto viene pompato nella bocca attraverso il tubo di ottone che, a sua volta, è connesso ad un tubo flessibile che rimane nascosto. L’attore deve semplicemente aspettare che il liquido arrivi alla bocca per sputarlo. Ecco qui sotto tale strumento usato per esempio in Alien: Covenant.

E giungiamo infine ai giorni nostri. Attualmente ormai il sangue non è composto né da ketchup, né da sciroppi vari, ma da pixel. Il sangue realizzato con la computer grafica è usato non solo negli horror e negli action, come I Mercenari 2 (completamente realizzato in CGI), ma anche in scene chiave di film come Zodiac, thriller di David Fincher (2007), o Nemico pubblico diretto da Michael Mann (2009).

In quest’ultimo film il sangue in CGI ha permesso a Mann di mostrare una pallottola che usciva dalla guancia di John Dillinger senza dover coprire il volto di Johnny Depp con le protesi.
Invece, Finner ha preferito il sangue in computer grafica perché gli permetteva di girare più scene senza dover aspettare tra montare e ripulire il set dal sangue.

Il sangue in CGI nel film Nemico Pubblico

Se non nel frattempo non vi sono ancora sanguinati gli occhi, potete gustarvi questa carrellata di 10 schizzate di sangue tratte non solo da celebri film dagli anni ’70 ad oggi, ma anche da serie tv!

Ash vs Evil Dead (dal 2015)

Nessuno


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