Una donna si risveglia con quel “qualcosa di troppo” tra le gambe
Jeanne (Audrey Dana) è un architetto 38enne separata e con due figli un po’ discoli ma tutto sommato amorevoli. Il suo matrimonio è finito e il suo ex ottiene l’affidamento congiunto dei bambini. Questo la mette in crisi e una notte, durante un temporale, parlando con la sua amica e vicina di casa Marcelle (Alice Belaïdi), le esprime il desiderio di essere uomo. Secondo la protagonista infatti un uomo ha ancora oggi più possibilità di emergere grazie alle sue doti rispetto ad una donna.
Il desiderio viene esaudito e la mattina seguente la nostra Jeanne si ritrova tra le gambe un pene. Spaventata si reca dal ginecologo Dottor Pace (Christian Clavier) il quale diventa giocoforza, prima che medico, suo supporto psicologico nonché primo aiuto maschile vista la nuova condizione.
A lavoro le viene affidato un compito sul campo in un cantiere con la sua unica avventura di una notte, il collega Merlin (Éric Elmosnino), bellissimo e dongiovanni secondo l’opinione della protagonista.
Dotata di pene ma con le sembianze di donna, Jeanne acquisisce forza muscolare, aggressività, sicurezza e anche una forte attrazione per le donne che le causano un chiodo fisso, cioè il sesso.
Una commedia pessima perché…
Piena di luoghi comuni sugli uomini e sulle donne, battute scontate e generalizzazioni sessiste Qualcosa di troppo è una commedia pessima e che fa ridere a tratti. Per restare nello stile del film possiamo dire che “la storia principale ovviamente si vede che sia scritta da una donna, è romantica”.
Tuttavia non vogliamo essere forieri di banalità e luoghi comuni, quindi diciamo che Qualcosa di troppo è semplicemente un film brutto al di là del sesso di chi l’abbia scritto.
Angel
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